METODO THOMATIS: GLI EFFETTI BENEFICI DELLA MUSICA DI MOZART


Nell’ambito del progetto Erasmus “I am here too”, un’attività che la nostra Nazione, attraverso l’Istituto Guttuso, si è impegnata a svolgere ed illustrare agli altri partners nella prossima mobilità, è  la sperimentazione mediante il  Metodo Thomatis. 

Il Metodo Thomatis è un programma avanzato di acustico-terapia, che utilizza l’udito quale canale aperto per agire sul sistema nervoso. Attraverso l’ascolto di un particolare tipo di musica (nella specie di Concerti di Mozart, Valzer di Strauss, Canti Gregoriani), lo scienziato Alfred Thomatis ha notato un miglioramento del livello intellettivo in chi ascolta.

Il metodo Thomatis può comportare benefici  nelle difficoltà di apprendimento, nei disturbi di linguaggio,  per le turbe nell’attenzione, nei disturbi della comunicazione ed in quelli psicomotori,  viene utilizzato per migliorare la voce, la musicalità e inoltre per l’integrazione delle lingue straniere.

Le vibrazioni sonore si trasformano in impulsi elettrici che, attraverso la coclea, danno una carica in più ai neuroni, facendoli muovere più velocemente, di conseguenza le nostre capacità di ragionare e prestare attenzione migliorano.

Le musiche di Mozart, in particolare i Concerti per flauto, violino, oboe ed orchestra ed i concerti per pianoforte ed orchestra, sono caratterizzate soprattutto da frequenze acute e riescono a sollecitare il tipo di intelligenza preposto all’orientamento ed all’attenzione (cd intelligenza spazio-temporale).

Mozart ha iniziato ad ascoltare musica sin da quando era “embrione” ed ha composto già a 3 anni di età, circostanze, queste, che rendono la sua musica “pura”, priva di substrati e naturale. La musica di Mozart riesce a stimolare l’emisfero destro del cervello.

Si può quindi dire che gli studi condotti finora dimostrano che ascoltare la musica di Mozart, in particolare quella delle composizioni K488 e K448, aumenti sì l’intelligenza, ma solo temporaneamente e in particolare l’effetto riguarda quella spazio temporale, che è deputata all’analisi delle forme, delle posizioni degli oggetti nello spazio e allo sviluppo del senso dell’orientamento, risultando così particolarmente utile per pittori e chirurghi.

Dal 31 ottobre 2018 fino al 16 aprile 2019, presso l’Istituto professionale “R.Guttuso” di Milazzo, nella classe II A, si è effettuato un esperimento, guidato dalla prof.ssa Simona Calabrese, che ha coinvolto alunni dai 14 ai 16 anni, volto all’applicazione, seppure in modo semplice e senza l’ausilio di speciali strumenti, del metodo Thomatis.

Un gruppo di quattro ragazze, è stato scelto per venire sottoposto all’ascolto di musica, nella specie le alunne hanno ascoltato i concerti K448 e K488 di Wolfang Amadeus Mozart, per pianoforti ed orchestra.

Le musiche sono state trasmesse  in contemporanea a video di concerti, a volte in compresenza al resto della classe, ma per la maggior parte di volte( l’esperimento si è svolto in trenta incontri della durata di un’ora ciascuno) le ragazze sono state condotte in un’altra aula disponibile ed hanno ascoltato, insieme alla docente, la musica, trasmessa dal computer con ausilio di casse.

Ciascuno incontro si è articolato in due momenti: i primi trenta minuti sono stati dedicati all’ascolto della musica, nel restante tempo le alunne sono state sottoposte a vari esercizi, di fonetica, di coordinamento e direzionali, volti a monitorare l’attenzione, la concentrazione, la reattività della risposta a stimoli. Successivamente all’ ascolto ed allo svolgimento degli esercizi, il docente ha compilato un questionario sulle capacità cognitive delle alunne, in cui si sono “registrate” varie voci: la postura, l’atteggiamento, i movimenti del corpo, la capacità di orientarsi, la reattività, il senso del ritmo, l’atteggiamento emotivo e relazionale, il grado di ansia, tensione e sensibilità delle ragazze. Il questionario si è compilato non solo sulla scorta delle informazioni percepibili dal docente durante le varie “sedute”, ma anche in base all’atteggiamento tenuto dalle ragazze durante il resto della giornata, nei momenti successivi all’ascolto della musica, così come riferito dalle ragazze.

Oltre alla musica di Mozart, l’intera classe ha effettuato l’ascolto di musica contemporanea scelta dai ragazzi, confrontando le tipologie di musica, le reazioni e le emozioni suscitate dall’ascolto.

Al termine delle trenta ore, si è potuto constatare che la postura e l’atteggiamento goffo, cadente ed impacciato delle ragazze, è lievemente migliorato, così come la capacità di orientarsi e di coordinare i movimenti, mentre il grado di ansia, stanchezza, frustrazione, depressione è notevolmente diminuito, con l’acquisizione di un atteggiamento più equilibrato e tranquillo. Anche il rapporto con i coetanei appare migliorato, con una maggiore apertura verso i compagni, un miglioramento del grado di autostima, di sicurezza  ed il venir meno del timore del giudizio dei coetanei. L’attenzione e la capacità di recepire informazioni è più reattiva, così come la capacità di organizzare e pianificare le procedure, mentre la vergogna, l’insicurezza e chiusura iniziali sono state superate. Le ragazze, a chiusura delle attività, hanno realizzato un originalissimo plastico tridimensionale con il quale hanno dato spazio alla fantasia, ponendo in risalto il legame inscindibile tra arte e musica. 

Sebbene le condizioni di ascolto e concentrazione non sempre sono state ottimali, a causa dei rumori o della presenza di altri compagni nella stessa classe, l’esito finale del percorso è da considerarsi positivo,  in quanto esso ha  sicuramente contribuito ad una maggiore serenità e coesione delle ragazze.

Prof.ssa Simona Calabrese

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