“Libriamoci”, LETTURA E TEATRO, al Liceo Artistico, con Salvatore Amato


Per il “Libriamoci 2021” il Liceo Artistico ha accolto il dott. Salvatore Amato come ospite lettore esterno: attore e regista per passione, ha portato la sua esperienza, rendendo la scuola un piccolo teatro per un giorno. E’ avvenuto in due eventi dedicati alle classi seconde, quarte e quinte, nelle sedi di via XX Luglio e di via Gramsci, realizzati nella mattina del 16 novembre 2021 (coordinatrice del progetto la prof.ssa Anna Arizzi).

Il Centro per il libro e per la lettura, attraverso la Direzione Generale per lo studente e del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e su iniziativa del MIUR, ha proposto quest’anno il tema e slogan generale “Leggere è un gioco”, all’interno del quale, per il progetto con Salvatore Amato, è stato scelto il sotto-tema: “il gioco dei sé”. Chi siamo? O, piuttosto, come ci percepiamo, formati e sviluppati nel contesto spazio-temporale che viviamo? I travagli, i dissidi, le oscillazioni che tanti individui affrontano nella loro esistenza, sono tipicamente quelli dell’isola, l’“isola plurale”, come ebbe a definirla Bufalino, dove si sperimentano tali mescolanze e ibridazioni da sentirsi, talora, in un pirandelliano “eccesso d’identità”.

Una Sicilia, cento Sicilie, nelle quali perdersi e cercare di ritrovarsi: per iniziative di lettura nelle classi le docenti di italiano hanno evidenziato storie ed emozioni attraverso racconti, romanzi e poesie di autori siciliani sì da attivarne o rinforzarne la conoscenza. Il Dirigente Scolastico, prof.ssa Delfina Guidaldi, aprendo i lavori ha sottolineato l’importanza della lettura; leggere diventa un’occasione per evadere, per librarsi, ed ha esortato la platea studentesca alla lettura approfondita, che fa apprendere e che fa crescere.

Salutando il dott. Amato, la Preside ne ha evidenziato la capacità di comunicazione, di cui ha dato saggi in molte occasioni, diverse, e tutte motivanti e interessanti; ha ringraziato per aver trovato anche quest’anno il modo per dedicare al Guttuso una parte preziosa del suo tempo. A tal proposito, sono stati presentati passi di un tema scolastico: “Ogni libro è una porta su un nuovo mondo a noi ignoto, sta a noi decidere se ignorarla, bussare lievemente o addirittura spalancarla. Innamorarsene non è poi così bizzarro (…). Le parole raccontano, incantano, sommergono a tal punto da far perdere persino la cognizione del tempo e quando poi, dopo ore passate a leggere, alziamo il naso dalle pagine nelle quali siamo stati immersi, la sensazione di tornare alla realtà ci lascia spaesati, tuttavia affascinati. Divorare un libro non è solo un modo di dire”. Se abbiamo incontrato un testo importante per noi, torniamo a visitarlo: “Viene spesso voglia di risvegliare le pagine, con delicatezza, per comprendere meglio, perché dopo tanto tempo, accumulate esperienze e maturità, è come se fossimo persone diverse, e rileggere un libro potrebbe farci captare, tra un punto e l’altro, sfumature che in precedenza non avevamo notato”. E ancora, si legge nell’elaborato “Uno scrittore è un artista, che riesce a impregnare di magia la carta, un lettore è un amante, che sa rendere parte di sé i racconti altrui”. 

I testi letti da Salvatore Amato nel corso degli incontri, “Trinacria”, di Bartolo Cattafi, “Una giornata”, di Luigi Pirandello, “Sicilia luntana”, di Ignazio Buttitta sono stati attentamente ascoltati (intervenuta per la lettura, nel plesso di via XX luglio anche la prof.ssa Emanuela Milone). La novella di Luigi Pirandello ha animato scambi interessanti di considerazioni sullo scorrere del tempo della vita, sul “quadro d’insieme”, retrospettivo e proiettato nel futuro, sullo straniamento e sulle ansie e sui disagi, specialmente dei giovani. La prof.ssa Claudia Lombardo ha curato la realizzazione di una piastrella in ceramica smaltata, raffigurante due maschere con due espressioni opposte, una di gioia e una di tristezza, omaggio a Pirandello e alla nostra isola. Intervenendo per la consegna, la docente ha motivato le scelte cromatiche: i colori freddi tendono a rappresentare il dramma, i colori caldi sono segno di gioia e di solarità; il verde, nel nastro con la scritta del nome della scuola, vuole indicare la speranza legata alla lettura e alla cultura, che accompagnano e fanno crescere. Consegnati altri bellissimi doni, dai laboratori artistici di ambedue gli indirizzi e un ritratto dell’ospite disegnato dall’alunna Francesca Andrea Furnari (V D). 

Dato che un piccolo teatro, quello del leggere, e del leggere ad alta voce, si mette in scena nelle aule scolastiche ogni giorno, è sembrata una buona idea, all’ospite lettore volontario, quella di inserire nella performance del Libriamoci 2021 dedicata alle classi quinte una piccola “lezione” sul primo approccio ad un testo. Salvatore Amato ha spiegato che un buon attore sa condurre gli spettatori sul palcoscenico e un buon lettore deve sapersi portare lui, in persona, verso gli ascoltatori, inducendoli a capire e a vivere bene il testo. L’ospite ha orchestrato una breve ma significativa esperienza di lettura espressiva, in un mini-laboratorio teatrale: gli alunni delle classi quinte Giuseppe Di Bartola, Lorenzo Salamome, Andrea Furnari hanno collaborato offrendosi per leggere e imparare, loro stessi e il pubblico in sala,  con l’aiuto dell’attore e  regista, alcune “specifiche” del parlato: l’articolazione, il tono, il volume, il ritmo della voce, le pause tra le parole, che devono essere attentamente temporizzate, la gestione dell’ apparato fonatorio. 

La bellissima lezione in learning by doing sarà presente nelle menti dei giovani alunni per molto tempo, ogni qualvolta si accosteranno alla lettura ad alta voce: e se alcuni conoscono già il piacere che deriva da un libro amico, altri studenti, in questo evento del Libriamoci, hanno prestato un’attenzione molto seria e attiva, con orecchie “assai ricettive”, “un giardino di orecchie”, come amava definirle Vladimir Nabokov (“Lezioni di letteratura”, Adelphi, 2018). Un passo vibrante di Nabokov, dal medesimo saggio, mostra il legame tra lettura e scrittura: “Per una china impervia si inerpica il grande artista, e, arrivato in cima, su un crinale spazzato dai venti, chi credete che incontri? Il lettore ansante e felice, e lì si stringeranno in un abbraccio spontaneo e rimarranno allacciati in eterno se il libro durerà in eterno”.

Anna Arizzi

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