“Libriamoci”, LETTURA E MUSICA al Liceo Artistico, con Antonio Putzu


Infiniti sono i legami tra la letteratura e la musica e per molte vie, nel tempo, musica e poesia si sono incontrate, intrecciate, scambiate. “Libriamoci”, per la terza volta nel nostro Istituto, si è arricchito dell’apporto della musica, con giochi di versi e di note, nella Sicilia e sulla Sicilia. 

Alla strutturazione di questo progetto (referente prof.ssa Anna Arizzi) ha collaborato Antonio Putzu, polistrumentista, specialista dei fiati, ricercatore, cultore del siciliano e della musica popolare, con interessanti esperienze in più ambiti musicali ed artistici in genere. “Diversi incanti: Sicilia, giochi, musica e poesia”: due eventi sono stati organizzati nella mattina del 20 novembre 2021 al Liceo Artistico, nell’Aula Magna di via Gramsci, con le classi prime e terze (in parte presenti in sede, in parte video-collegate in diretta).

L’ospite lettore volontario esterno, che vive e lavora a Palermo, è stato accolto e salutato dal Dirigente Scolastico, prof.ssa Delfina Guidaldi. La Dirigente ha presieduto l’incontro di apertura ed inoltre è stata promotrice della lettura ad alta voce e lettrice volontaria (altri lettori i proff. Donatella Abramo, Giuseppe Guerrera, Anna Arizzi).  Filo conduttore la Sicilia, come di consueto nei “Libriamoci” del Liceo Artistico: il prof. Antonio Putzu ha relazionato su filastrocche, poesie e piccoli canti in siciliano, legati ai giochi popolari; dopo le parole applicate al gioco, si è discusso di giochi di parole in dialetto, quindi si è “giocato” tra versi e note leggendo poesie di Nino Sgrò, di Ignazio Buttitta e di Salvatore Quasimodo, infine un brioso laboratorio musicale ha concluso l’evento. Il musicista ha fatto conoscere i suoi strumenti a fiato, descrivendoli e suonandoli: lo xaphoon, il corno tunisino, il duduk, il friscaletto siciliano, la piffera, la zampogna, il whistle; è stato accompagnato- voce e organetto-, dal maestro luciese Antonio Merulla in alcune esecuzioni, tra cui la “santaluciota” (imminente la pubblicazione di una raccolta di Canti Tradizionali “a la santaluciota” a cura dello stesso Merulla, con prefazione di Antonio Putzu).

Due “set” in un’unica mattinata, col sacrificio di abbreviare i contenuti, hanno consentito a due distinti gruppi di studenti di godere dello spettacolo in presenza, e sono state tante, singolari e spontanee le elaborazioni artistiche coordinate ai temi del progetto, che hanno coinvolto molti docenti ed alunni, di ambedue gli indirizzi; ampio, divertente e divertito l’apporto dei ragazzi “speciali” e dei loro professori. Le riprese foto video sono state effettuate dalla professoressa Maria Grazia Pagano, con la collaborazione di alcune studentesse; i professori Putzu e Merulla sono stati ospitati a pranzo dalla Dirigente Guidaldi nei locali dell’Ipsceoa con un fine banchetto allestito dai docenti e dagli alunni.

Molti gli stimoli che possono provenire dalla condivisione del leggere e del raccontare; il “Libriamoci” è stato un “gioco delle parti”, come ha avuto modo di sottolineare la D.S., di cui ciascuno conserverà il frammento preferito, infatti “nel gioco si rispecchiano i grandi contenuti della nostra esistenza: il gioco li abbraccia tutti” (E. Fink). Hanno incuriosito certi testi popolari siciliani, letteratura “minore” solo per definizione, con simbologie e significati nascosti, quasi di iniziazione alla vita, al sacrificio e al duro lavoro, con fidanzamenti, matrimoni, figliolanze: un tempo nei nostri paesi i ragazzi li ripetevano senza coscienza, li avrebbero compresi crescendo, come certi personaggi verghiani legati alla famiglia, al lavoro e alla roba.

La musica suonata ha colpito nel segno e riscosso applausi ammirati del pubblico; aiuterà a mantenere nella memoria le cose imparate, perché si impara bene quando ci si sorprende grazie ad un’esperienza “eccezionale” e ancor di più quando l’esperienza si è potuta condividere con altre persone.  Sono risultate suggestive le poesie sulla Sicilia, terra madre mitica e di bellezza ancestrale, che tiene legati a sé i suoi figli. I significati del testo sono stati sorretti o sottolineati, delicatamente, in alcuni punti, dalla musica, sulla voce delle lettrici e nel fluire dei versi. Sul leggìo del maestro Putzu le parole, non un pentagramma con le note: «in fondo, diciamo tutta la coraggiosa verità: la letteratura è musica», scriveva Eugenio Montale nel 1917, nel “Quaderno genovese”.

Uno speciale grazie va all’ospite lettore volontario del Guttuso, Antonio Putzu, che si è “prestato al gioco” del connubio poesia-melodia con le consuete bravura, professionalità e generosità.  

“La letteratura e la musica si fondono in un’alchimia misteriosa che non si può del tutto capire, spiegare o condizionare; essa s’insinua e si imprime in chi si fa raggiungere. È un meccanismo libero e soggettivo, come certe reazioni chimiche che si determinano nell’incontro, poliedriche complessità, prospettive diverse e sempre arricchenti”. (S. La Via, “Poesia per musica e musica per poesia”, Carocci editore, 2020).

Anna Arizzi

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