ETERNITA’ D’ISTANTE, STORIE IN PAROLE E MUSICA. La Sicilia attraverso gli occhi e le note di Ennio Morricone
La malìa di un libro è segreto sconosciuto a “chi non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro”; “Un libro che inizia” (…), è la sola e più dolce custodia di ogni paura:” (A. Baricco, “Castelli di rabbia”, Bompiani, 1991). Proprio così. Chi non ama i libri dovrebbe ripensarci.
Ma anche la letteratura dovrebbe mettersi in gioco e sperimentare, trovare nuovi modi e nuovi spazi, specialmente tra i giovani. Come? Una bella sfida. Scriveva Italo Calvino nelle Lezioni Americane “Ci sono cose che solo la letteratura può dire coi suoi mezzi specifici”, una di queste cose è stringere in uno sguardo complessivo la rete dei possibili, saper tessere insieme i diversi saperi e i diversi codici in una visione plurima”. Parole verissime, rivelazione e pungolo, i punti cardine di un’idea: “Tessere insieme” “diversi saperi” e “diversi codici”. Alessandro Baricco ed Eugenio Montale lo hanno fatto intrecciando i loro scritti -racconti, romanzi e versi- con la passione per la musica. La musica in entrambi ha un ruolo profondo, non è solo uno strumento della scrittura, ma fa parte dell’essenza delle opere. Montale, d’altronde, definiva la poesia “musica del linguaggio”.
Affabulazione e incanto: ecco, per il “Libriamoci 2020” è nata l’idea di raccontare storie in parole e musica e ha preso corpo dall’invito a percorrere questa sfida che la docente Anna Arizzi ha rivolto al musicista Antonio Putzu. La definizione del progetto, i suoi sviluppi, lo studio dei t
emi e delle modalità di attuazione sono derivati da un fitto confronto: la scuola, i libri, la letteratura, da un lato, le melodie, i compositori, le colonne sonore, i film dall’altro. “Contagiati dalle storie” -uno dei temi nazionali del “Libriamoci 2020”- ognuno col mondo suo, con frammenti e personaggi suoi, nel solco del legame letteratura-musica, due professori si sono prefissati l’obiettivo di far apprendere attraverso una nuova forma di lettura ad alta voce che portasse ai giovani studenti entusiasmo e passione, bellezza e speranza, sollievo e refugium. Da qui la scelta del titolo del progetto, “Eternità d’istante”, parole di una poesia di E. Montale, “La bufera”, volte ad effigiare il tempo che si dilata dopo un lampo che “candisce” e l’emozione che perdura oltre l’effimero.
Con l’approvazione del Dirigente Scolastico, prof.ssa D. Guidaldi, sono stati strutturati il progetto e due eventi, rivolti uno agli alunni delle classi prime e seconde -il 16 novembre-, l’altro alle classi quinte, il 19 novembre.
Racconti e poesie -coordinate e scelte dalla docente di lettere- si sono accompagnate ad un focus sulla figura di Ennio Morricone sviluppato da Antonio Putzu, in cui ha trovato spazio anche la lettura di una meravigliosa poesia scritta dal maestro Morricone per la moglie. In una accurata scrittura a tema le parole si sono interfacciate con le melodie delle colonne sonore dei film “Baaria”, “La leggenda del pianista sull’oceano”, “Nuovo Cinema Paradiso”. La complessa partitura a quattro mani nell’evento in presenza
è diventata un agile divertissement, con interlocuzioni vicendevoli dei due docenti, dialogo amebeo al modo delle egloghe del mondo antico. Ad ogni incontro ha assistito un pubblico in sala, di professori ed alunni, con mascherine e distanziamento, piccolo ma caloroso, come attenti ed entusiasti sono rimasti incollati agli schermi, in meet, moltissimi alunni con le loro famiglie e i loro docenti.
In video-conferenza da Palermo, città in cui vive e lavora, Antonio Putzu ha proposto e commentato tagli di scene dai film e le peculiarità musicali dei frammenti, con ascolti guidati delle colonne sonore. Artista poliedrico e polistrumentista nel settore dei fiati, il musicista ha anche eseguito piccoli brani con alcuni strumenti della tradizione siciliana: ciaramella, duduk, mizmar, friscaletto, clarinetto. In relazione ai film “Baaria” e “Nuovo cinema Paradiso” è stato trattato brevemente il tema della Sicilia, terra martoriata e amata, talora avara di opportunità per i suoi figli, che la devono abbandonare con la pena nel cuore.
La prof.ssa Arizzi ha coordinato per scorci e frammenti suggestive letture: versi della scuola poetica siciliana, dello Stilnovo, di Dante Alighieri, di Montale (la Clizia -marmo manna e distruzione-), il testo di Cesare Pavese “In the morning you always come back”, magistralmente presentato e letto agli alunni dalla Dirigente, “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini, “Gli occhi dell’imperatore” di Laura Mancinelli, “Novecento” di Alessandro Baricco. Nulla è stato lasciato al caso, i versi e le narrazioni in prosa hanno costruito ponti con le musiche e le scene dei film. Specialmente i passi del libro di Baricco si sono imposti all’attenzione del pubblico per il virtuosismo, l’intelligenza e la sensualità struggente con cui raccontano il dramma di Novecento.
Il Dirigente Scolastico, D. Guidaldi, intervenendo, in ambedue gli incontri, ha ringraziato l’ospite lettore per la sua vicinanza al nostro Istituto, con cui collabora per il secondo anno, e ne ha elogiato qualità umane e professionali; della prof.ssa Arizzi ha sottolineato la pianificazione del progetto e l’attenta regia dei quattro eventi del “Libriamoci”, la passione e la tenacia con la quale si spende per promuovere tra gli studenti la lettura. Inoltre la Dirigente ha evidenziato, con cultura e delicatezza, la funzione della poesia, dedicando ai nostri giovani un “canto d’amore” e un messaggio di speranza di Cesare Pavese che lei stessa ha scelto di leggere. Con l’augurio che dopo le tenebre dell’attuale pandemia vi sia un futuro radioso per tutti.
All’ospite musicista è stato rivolto un sentito grazie dalla docente referente, Anna Arizzi, per la disponibilità, per l’entusiasmo, per la capacità di lavoro condiviso, per gli apporti creativi. Molti messaggi degli alunni e dei docenti confermano stima, plauso e le emozioni che Antonio Putzu ha saputo suscitare. Termine ultimo e obiettivo di riferimento da non perdere di vista sono gli alunni, per la cui attenzione, sensibilità, impegno il “Libriamoci” ha assunto senso e valore. A loro, che se lo meritano, è stata dedicata la speranza dell’“eternità d’istante” di questa iniziativa: sondare impressioni, sentimenti, frammenti di esistenze in profondità per conoscerli e renderli più chiari, per goderne, affrancati dalle contingenze, e inoltre -la cosa più difficile- per sottrarli al tempo, attraverso il racconto, la musica, l’immaginazione e il sogno.
Un vivo ringraziamento a tutti i colleghi che hanno collaborato, particolarmente ai docenti di laboratorio, di discipline di progettazione grafica e al tecnico, sig. M. Maisano.